Intervista a Morihiro Saito Sensei

Maggio 1999

I: Qual è la differenza principale tra l’Aikido e le altre Arti Marziali?
S: La differenza principale sta sicuramente nel fatto che nell’Aikido non esistono tornei o forme di competizione di sorta. Il Fondatore studiò numerose discipline marziali e si mise in competizione con tante altre ed alla fine capì che non c’è alcuna necessità di competere. L’intenzione è quella di creare, con l’ausilio dell’Aikido nello stile tradizionale, o Budo, un mondo meraviglioso che sia una sorta di grande casa per un’unica famiglia. Questo è il senso dell’Aikido. Al di là di ciò, l’Aikido come Arte Marziale è estremamente razionale. Penso che ogni Arte Marziale abbia la sua razionalità, ma ciò è particolarmente vero per l’Aikido. Nell’Aikido ognuno può praticare, comprendere e ragionare. Non si tratta assolutamente di un’Arte Marziale adatta soltanto a gente forte o addestrata: anche i bambini e i più giovani possono allenarsi e diventare dei buoni aikidoka. Io ho provato numerose altre Arti Marziali e suppongo sia questo quello che mi fa preferire l’Aikido.


I: Che significato hanno le armi nel Takemusu Aikido ed in che modo si pongono in relazione alle tecniche di taijutsu?
S: L’Aikido è un’Arte Marziale. Indifferentemente da quanto uno sia bravo nello Judo, se prende in mano una spada da Kendo e si fa battere da un principiante, non è un Budoka ma soltanto un Judoka. Perfino il campione giapponese di Kendo, se si mette un judogi e si fa sbattere a terra da un principiante, non è un Budoka ma solamente un Kendoka. O Sensei, il Fondatore, diceva: “Ciò non è buono”. Tutto è uno, è un insieme. Ed è per questo che nell’Aikido, pur se i principi della spada sono solamente formativi, tutti i movimenti del corpo così come le tecniche di armi sono assolutamente similari. Ed è perciò che le tecniche di armi sono indispensabili nell’Aikido: ne sono una parte. Alcuni dicono che l’Aikido è una collezione di tecniche, ma questo non è vero. Che dire ? Ciascuna delle tecniche fa parte dell’insieme. Indifferentemente se noi prendiamo l’Aiki-ken, l’Aiki-jo o il taijutsu, ciascuno di essi da solo non è Aikido. Le armi sono una fetta particolarmente importante dell’Aikido.


I: Molti stranieri che arrivano in Giappone hanno una seria difficoltà a comprendere la cultura giapponese. Come possono apprenderne qualcosa tramite l’Aikido ?
S: Attraverso l’Aikido gli esseri umani possono divenire brave persone trovando ed accogliendo la bontà che gli sgorga da dentro. O Sensei diceva sempre: “Se non imparate per l’intera umanità e per il mondo, non vi insegnerò più”. È per questo che bisogna rafforzare il corpo ed imparare, attraverso il “principio dell’Aiki”, come connettersi ad ogni cosa, armonizzarsi ad ogni cosa ed imparare per l’umanità ed il mondo. O Sensei avrebbe risposto alla domanda “Cos’è l’Aikido?” dicendo che si tratta di un’Arte Marziale per l’educazione con l’intento di creare una società buona e meravigliosa. Questo vuol dire “senza competizione” ed è questo il proposito e la richiesta di O Sensei. Da ciò si capisce perché la competizione non è necessaria. Se vi dovesse accadere di trovarvi in una situazione in cui dovete difendervi fisicamente, sarebbe molto più importante il modo in cui vi siete allenati nell’Aikido che non aver sostenuto tante gare. Esistono così tante tecniche non violente di autodifesa! In una competizione si parte spesso con l’intento di utilizzare una data tecnica e si aspetta quindi l’opportunità di metterla in atto: quello è il momento in cui è probabile essere sopraffatti. È per questo che O Sensei incitava sempre ad allenarsi con serietà, come se si fosse circondati da numerosi avversari. Ed è così che l’Aikido è particolarmente utile nelle occasioni della vita quotidiana, poiché ci si allena in una molteplice varietà di modi in cui non è necessario l’uso della forza o della violenza.


I: Qual è l’utilità dell’Aikido nella vita di ogni giorno?
S: Il primo e principale utilizzo dell’Aikido nella vita di ogni giorno è l’Awase, ovvero la capacità di armonizzarsi. È sempre possibile applicare la variazione di un principio dell’Aikido a chiunque, sia esso grande o piccolo, obeso o magrissimo, rigido o elastico. Non si deve mai scontrarsi o collidere in un’opposizione di forza ma cercare sempre di seguire i movimenti dell’altro: ad esempio tirare quando l’altro spinge o spingere quando l’altro tira è una forma di Awase. Ma ancora, se un’altra persona attacca, si deve fare un passo indietro ed ascoltarlo con pazienza per cercare di contenerla; o quando l’altro è retrivo si deve stimolarlo ed incoraggiarlo. Vedete che si può utilizzare l’Aikido in molto modi. Quando parlate cogli altri, sul lavoro ed in società, potete applicare gli stessi principi dell’Aikido. Spesso i maestri dicono agli allievi: “Quando entrate nel mondo del lavoro utilizzate i principi dell’Aikido, usate l’Aikido anche in società”. Così quando fate tanto Aikido sviluppate la capacità di “guardar dentro” e ci sono molti buoni modi per usarla. Ciò è presente in ogni Arte Marziale ma è particolarmente visibile nell’Aikido.


I: Molti maestri non parlano molto delle tecniche di O Sensei ma piuttosto spendono molte parole sui loro pensieri e sulla loro filosofia. Cosa ne pensate, Sensei?
S: Ci sono molti maestri d’Aikido ma sono pochi quelli che hanno ottenuto tanti insegnamenti diretti dal Fondatore. Nel vero Budo non ci si esprime attraverso scritti o discorsi. “Gli dei non concedono la grazia a chi parla troppo”. Questo diceva O Sensei. Spesso chi fa buoni discorsi e scrive validi trattati non è in grado di fare un buon Aikido. È molto meglio non parlare troppo ed imparare di più col corpo. È anche vero che le persone sono differenti: alcuni apprendono tramite la mante ascoltando, altri apprendono tramite il corpo guardando. Il Fondatore spesso diceva: “Se mostrate la via a qualcuno, dovete prima fare voi stessi, poi dimostrare e quindi spiegare”. Ciò significa, per esempio, che si può far comprendere l’irimi a qualcuno entrando ben dietro al partner e non tirandoselo addosso. Cioè al Fondatore non piaceva parlare troppo. In ogni caso una certa visuale filosofica è necessaria. Quando il Fondatore iniziava a parlare dell’Aikido, uscivano sempre le leggende sugli dei. Ciascun maestro ha la sua propria filosofia, ma in generale io preferisco non parlare troppo. Alcune persone sanno parlare bene, ma se li guardate da vicino vedete che fanno un Aikido che nessuno comprende. Non ce la fanno perché il Fondatore non aveva insegnato loro direttamente. Dopo la seconda guerra mondiale O Sensei era senza lavoro. Per poter mantenere viva la sua Arte Marziale, da quel momento iniziò ad esplorare entusiasticamente l’Aikido in Iwama, rivolgendosi direttamente allo Spirito Guardiano del Budo e pregando ogni mattina ed ogni sera. E così venne creato il Takemusu Aikido. Egli diceva che il precedente Aikido non era quello “vero”. Poteva non essere sbagliato (l’Aikido precedente, N.D.T.) ma questo era quello che diceva O Sensei. Nel Takemusu Aikido, poco a poco, appaiono spontaneamente le nuove tecniche e ciò non cessa mai, è infinito come la primavera. Questo vuol dire Takemusu. In ogni caso, per ogni tecnica c’è una forma di base ed è necessario imparare queste basi nell’ordine corretto per essere in grado di apprendere il vero Aikido.


I: Qual è il significato del kiai ?
S: Il kiai è qualcosa che esce naturalmente quando si ha ki o energia. Viene da solo. Esistono dei modi per forzare il kiai, ma con O Sensei non era così. Diceva che si doveva produrlo dall’addome. Certamente nelle Arti Marziali un buon kiai è un segno di buona energia. E’ importante fare il kiai. Allenarsi senza il kiai non dà buoni progressi: non si è forti e non si ha energia. Con un grande kiai l’allenamento è pieno di energia. E questo è il motivo per cui è bene espirare fortemente. O Sensei diceva sempre: “Ma che kiai è questo? Fanne uno più forte! Esci e fai cadere le rondini dagli alberi!” E spesso diceva anche: “Una volta ho fatto un kiai nella sede di un quotidiano, Asahi Shimbun, e quattordici persone sono cadute dalle loro sedie!” Quando dovete allenarvi dove non potete far confusione, ad esempio perché i vicini protestano, non potete farci nulla: siate silenziosi. Ma, ove possibile, dovete gridare forte.

INTERVISTATORI: FRANZISKA ROLLER E MILES KESSLER
TRADUZIONE IN INGLESE E TEDESCO: EMI ISOMURA, MARK L. LARSON
TRADUZIONE DALL’INGLESE IN ITALIANO: ENRICO NEAMI

Il concetto di vuoto nell’Aikido

L’Aikido è budo, ossia la “via del guerriero”. Ne ricaviamo quindi un chiaro riferimento alla guerra, al conflitto tra gli uomini. Prendendo però da varie letture (in particolare da un ultimo bellissimo intervento del Maestro Giancarlo Giuriati, pubblicato nel sito del Dojo di Ponte di Piave), sappiamo che al termine budo O’Sensei ha voluto attribuire un significato talmente etico, dandogli la valenza di “via per fermare il combattimento”.

Su questo significato, certamente più consono allo spirito dell’Aikido, sono però nati numerosi equivoci in merito alla pratica dell’Aikido stesso, tanto da snaturare questa Arte Marziale. Infatti, il nobile intento di fermare un conflitto, non vuol dire non essere preparati al conflitto, ma, invece, affrontarlo con la volontà di far desistere chi l’ha originato. Pertanto non concordo con chi interpreta l’Aikido come un’Arte per raggiungere l’armonia del movimento fine a se stessa. Un’interpretazione in tal senso porta molto lontani dal concetto di Arte Marziale, tanto da bandire gli attacchi potenti e le prese forti. Io credo che così l’Aikido perda la sua natura di Arte Marziale. E, a questo proposito, mi viene in mente una citazione molto importante di O’Sensei, il quale ha detto e scritto: “Se non accetterete mai di essere afferrati con forza, non diventerete mai veramente forti”.

A questo punto però occorre riflettere cosa vuol dire essere forti in Aikido. L’Aikido si fonda su principi della fisica e non sulla prestanza fisica. In Aikido, quindi, quando si parla di potenza, non dovrebbe farsi nessun riferimento al peso corporeo e alla massa muscolare di Tori. Questi dovrebbe sapere proiettare il suo Uke solo favorendo, lasciando fluire l’energia di quest’ultimo. La sensazione di Uke dovrebbe essere quella di sentirsi proiettato da un soffio di vento. L’Aikido, quindi si pratica senza l’impiego di potenza muscolare, utilizzando la potenza generata da un corretto movimento circolare delle anche, dagli squilibri, dall’armonizzazione con l’avversario. Al riguardo, mi ricordo un’altra affermazione di O’Sensei, il quale diceva: “Se non vorrai allacciare te stesso al VERO NULLA, mai potrai comprendere il sentiero dell’Aikido”. E a ben riflettere, il NULLA, ovvero il vuoto, davanti a chi attacca lo si crea proprio con il movimento delle anche, con gli squilibri e con l’armonizzazione.

Fausto De Compadri

“Summer Camp” con l’Aikido Vittorio Veneto

Gli Aikidoka del Palasport Vittoriese in ritiro tra le montagne Friulane per entrare in armonia coi valori di questa disciplina.

 

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L’ Aikido come noto e’ un’arte marziale non violenta capace di rendere inoffensiva qualsiasi forma di attacco sia a mani nude che con l’uso delle armi. Non tutti sanno pero’ che l’Aikido e’ anche ricerca dell’armonia con gli altri e più in generale col creato e l’ambiente naturale.
Quale migliore occasione quindi che ritirarsi durante il periodo estivo fra le nostre montagne, per entrare il piu’ possibile in sintonia con l’essenza stessa di questa affascinante arte marziale.
Organizzatore di questo primo “Summer camp” per l’Aikido Vittorio Veneto, il bravo Maestro Sandro Lucagnano, che per oltre una settimana e’ vissuto coi suoi allevi nello splendido scenario dei monti friulani. Allenamenti quindi rigorosamente all’aperto fra boschi torrenti e rocce che hanno reso ancor piu’ stretto il legame tra quest’arte marziale e l’ambiente naturale a cui si ispira.
Il successo e’ stato tale da programmare per l’anno prossimo un secondo e ancor piu’ articolato ritiro, allargando la partecipazione anche agli Aikidoka di altre regioni d’Italia per condividere con loro un’esperienza coinvolgente e sicuramente indimenticabile.

Riapertura Corsi!

L’Aikido Vittorio Veneto impegnato su più fronti

 

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Se il mese di settembre è cominciato da poco, l’Aikido Vittorio Veneto si è visto partecipe già di numerosi eventi.
Sabato 1 settembre, infatti, gli aikidoka e i judoka vittoriesi coordinati dal M° Lucagnano hanno partecipato ad una manifestazione in favore degli sport per disabili. La manifestazione si è svolta assieme ai judoka down con i quali abbiamo avuto la possibilità di praticare insieme. Successivamente la nazionale italiana in carrozzina ha intrapreso una avvincente partita di hockey sul parquet con la rappresentativa del triveneto.
Se questa manifestazione aveva un obbiettivo sociale, la Notte Olimpica dell’8 settembre è stata una bellissima serata all’insegna delle Arti Marziali. Lotta, Boxe, Taekwondoo e gli immancabili Judo e Aikido hanno dato spettacolo per una serata mostrando al pubblico vittoriese una serie di emozionanti esibizioni.
Oltre agli impegni “extra” l’Aikido ha ricominciato i corsi per adulti e da quest’anno viene proposto un corso per ragazzi dagli 8 ai 14 anni per far conoscere e praticare questa stupenda Arte anche ai più giovani. Quindi, se volete, appuntamento al Palazzetto dello Sport accanto alle piscine comunali per praticare tutti insieme!

a presto!

Grande Successo per il 1° Seminar Città di Vittorio Veneto!

Dal 24 al 29 Aprile l’Aikido a Vittorio Veneto con Wolfgang Baumgartner, referente Europeo di quest’arte marziale.

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Il 28-29 Aprile 2012 si è svolto nella palestra dell’ASD Aikido Vittorio Veneto il 1° Seminar di Takemusu Aikido “Città di Vittorio Veneto”. A dirigere gli allenamenti il Maestro Wolfgang Baumgartner, 6° Dan Aikikai e referente per la TAA (Takemusu Aikido Association) in Italia.

Quotidianamente, da martedì 24 Aprile, si sono tenuti due allenamenti al Dojo di Vittorio Veneto mentre il giovedì pomeriggio, dato il bel tempo, si è svolto un allenamento all’aperto di buki waza (armi) e di lancio degli shuriken (punte da lancio) nel magnifico panorama del Parco dell’Area Fender di Vittorio Veneto. L’attività è culminata nel week end ed ha visto la partecipazione al Seminar di numerosi Aikidoka provenienti da ogni parte dell’Italia e della Germania.

Durante la settimana di permanenza nel Vittoriese, il Maestro Wolfgang Baumgartner, oltre che a tenere degli allenamenti sempre molto proficui e stimolanti, ha anche avuto modo di visitare le bellezze territoriali e di apprezzare le tipicità eno-gastronomiche locali.

1SeminarCittadiVittVeneto_2Personalmente porgo i miei ringraziamenti al Comune di Vittorio Veneto che ha patrocinato l’evento; agli Sponsor: Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi, Centro estetico Coco Sun, Autoscuola Cesca, Bar Lux, Boianoflon S.r.l., Strumenti Musicali Amadeus, Pizzeria Ristorante da Gennaro, Il Re del Gelato, Eliografia Lezier, Vini Furlan e Fioreria Primavera che ci hanno permesso di realizzare un evento di successo, così apprezzato da ricevere numerose richieste perché questo Seminar possa ripetersi annualmente.

Ringrazio tutti gli organizzatori e gli allievi che mi hanno supportato nella realizzazione di questo Seminar e tutti i partecipanti che hanno reso l’evento molto particolare perché caratterizzato da grande intensità di pratica e da un ottimo spirito.

Un grazie speciale va al M° Wolfgang Baumgartner, che si è dato molto nell’insegnamento, non solo all’interno del Tatami, ma anche al di fuori, dimostrandosi un Maestro con un notevole bagaglio tecnico e una persona di grande cordialità e affabilità.
Infine, da non dimenticare, un sentito ringraziamento al M° Vascellari per la fiducia che mi ha dimostrato affidandomi il settore Aikido e l’organizzazione di questo evento, e per avermi insegnato che con il sacrificio e l’impegno si possono raggiungere grandi risultati.

Arrivederci dunque al prossimo anno!