Lo scorso 24 Novembre l’Associazione Takemusu Aikido (TAA), rappresentata per l’occasione dal maestro Sandro Lucagnano (3° Dan Aikikai) di Vittorio Veneto e dal maestro Wolfgang Baumgartner (6° Dan Aikikai) di Berlino, ha tenuto una sessione di esami nella palestra del Judo-Aikido Vittorio Veneto. Un evento molto atteso e sentito dal “Dojo” vittoriese, poiché i gradi assegnati in questi esami sono convalidati da Tokyo (Giappone) e riconosciuti in tutto il mondo.
Alla fine dei test, aperti al pubblico, la commissione ha promosso a cintura nera 1° Dan Aikikai: Daniela Bernardi, Mirco Costacurta e Federico Severin per l’Aikido Vittorio Veneto; Francesco Nicolè per il Takemusu Aikido Padova. Tutti e quattro potranno ora vestire l’”hakama”, larghi pantaloni giapponesi indossati tradizionalmente dai samurai.
I primi ad essere valutati, in una soleggiata mattinata di domenica, sono stati proprio gli aspiranti primi Dan vittoriesi. L’emozione, palpabile, si percepiva nei movimenti e nei volti concentrati, nei muscoli tesi e nei profondi respiri che, di tanto in tanto, riportavano ossigeno al cervello. Ogni esaminato ha iniziato a mostrare le basi dell’Aikido attraverso tecniche statiche, per evolversi via via in un crescendo di varietà e dinamismo. Si sono esibiti nel corpo a corpo, nei disarmi da spada (bokken), coltello (tanken) e bastone (jo), fino ad arrivare ad un combattimento armato codificato. Come prova finale, hanno dovuto destreggiarsi contro tre avversari contemporaneamente, a mani nude.
Nonostante la naturalezza con cui gli “aikidoka” hanno controllato gli attacchi dei loro “uke” (compagni di pratica) e la leggerezza con cui li hanno proiettati sul “tatami”, i movimenti che hanno eseguito sono stati tutt’altro che banali. Tempismo dell’azione e perizia del movimento sono abilità che è necessario padroneggiare per eseguire fluidamente una tecnica. Quando alla forza dell’attacco si contrappone la precisione della tecnica, il movimento risulta armonico e leggero. Ecco perché gli attaccanti, per quanto corpulenti, parevano leggeri come piume tra le mani del “tori” e venivano costretti a cadere. Le cadute potevano apparire, ad un pubblico inesperto, un puro esercizio scenografico ma, in realtà, sono il modo più semplice e diretto per liberare il proprio corpo da una forte leva o torsione. Naturalmente, è necessaria un’ottima preparazione da entrambe le parti per affrontare un esame di cintura nera. I neo-graduati si sono esercitati per mesi anche fuori dagli orari di allenamento, domeniche incluse, per ben figurare agli occhi della commissione. Un ringraziamento particolare agli altri allievi della palestra, offertisi volontari in gran numero come “uke”; hanno a loro volta dimostrato la loro competenza ed il loro coraggio, prestando letteralmente il proprio corpo alla causa.
Le fatiche per i nuovi “hakamati”, tuttavia, sono tutt’altro che concluse. L’Aikido è un’Arte marziale in continua evoluzione. Il nome stesso dello stile praticato dalla palestra vittoriese, “Takemusu”, significa “Fonte inesauribile di tecniche”. <<Ottenere la cintura nera – sostiene infatti il Maestro Lucagnano – non è un punto di arrivo ma di partenza, dal quale si comincia a vedere il vero Aikido. E’ l’inizio di un percorso lungo e difficile, fatto di sacrificio e allenamento, ma che porterà molte soddisfazioni a chi saprà comprendere lo spirito di quest’Arte marziale.>>